LA MAGLIA

Durante la stagione vengono utilizzate casacche con il collo “a V” ed a girocollo con trama a cannolè. Collo e polsini, come da tradizione, sono di colore bianco. È curioso constatare come durante lo stesso incontro i giocatori biancocelesti scendono in campo con divise diverse, come i colli “a V” e a girocollo. Evidentemente cominciava a farsi sentire la crisi economica del Paese anche nella fornitura tecnica della squadra. Pur di presentare la squadra “vestita” in campo non si badava al fatto che potessero coesistere maglie diverse nella stessa partita.

 

1942/43, si gioca con la guerra come sfondo

La stagione

La guerra infuria e si gioca con la paura dei bombardamenti. La Lazio arriva a metà classifica. Ma la mente è rivolta ad una guerra crudele e dolorosa. Sarà questo l’ultimo campionato nazionale in quanto verrà sostituito, nella stagione seguente, da tornei a carattere locale. Silvio Piola, in 22 presenze, segna 21 gol conquistando ancora il titolo di capocannoniere: sono gli ultimi fuochi in biancoceleste, ma nessuno ancora lo sa. Alla fine della stagione sarà cautelativamente richiamato dal c.t. azzurro Vittorio Pozzo al Nord Italia, insieme con Gradella e gli altri nazionali. E, solo alla fine della guerra, all’età di 32 anni, sarà ceduto alla Juventus per motivi economici e d’età. Giocherà fino a 40 anni ma, anche questo, nessuno poteva immaginarlo.

La Rosa

Portieri: G. Filippini, Gradella, Siena. Difensori: Contin, Fabbri, Ferrarese, Ferri, Monza, Romagnoli, Valenti. Centrocampisti: Belladonna, Borici, Brenci, Caporali, Capponi, Gualtieri, Fazio, Flamini, Ramella, Sforza. Attaccanti: Alonzi, Antonazzi, Del Grosso, Koenig, A. Longhi (I), O. Longhi (II), Manola, Ar. Mozzetta (I), Piola, S. Pisa (I), Puccinelli, Risso. Allenatore: Popovich.

 

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