LA MAGLIA
La Lazio sceglie una casacca simile alla versione “brasilazio” del 1931/32, ma le bande celesti si assottigliano di molto. In realtà questo tipo di divisa venne già indossata nella precedente stagione, dalla trentunesima giornata (4 giugno 1933, Lazio-Milano 2-0) e fino al termine del campionato. La maglia, di lana, ha una linea fasciante. Il collo “a V” si presenta in maglina di colore celeste, come i polsini. La disposizione delle sottili strisce cambia di maglia in maglia, su alcuni giocatori infatti si nota come dal vertice del colletto parte una delle righe centralmente, mentre in altre nella stessa posizione vi è lo spazio bianco.
La stagione
A trascinare la Lazio in questa stagione sono ancora Guarisi, capocannoniere della squadra, Fantoni, che approderà in nazionale e l’ala De Maria. Quest’ultimo sarà protagonista di una sfida stracittadina epica: i biancocelesti, contro la Roma, sono sotto di tre reti e sarà proprio De Maria, con una tripletta, a rimettere la cose a posto. La Lazio arriverà decima. E, dopo un infortunio, Ezio Sclavi, a guarigione avvenuta, si trova di fronte all’amara sorpresa: la Lazio lo scarica concedendogli il cartellino gratuito. Il leggendario portiere, sentendosi tradito, si trasferisce a Messina e poi decide di partire per la guerra d’Etiopia.
La Rosa
Portieri: Brandani, G. Monzio (I), Nunzi, Sclavi. Difensori: Bertagni, D’Ambrogi, Del Debbio, Lanzi, Mattei (II), Menegazzi, Monzio (II), Pizzamiglio, Rizzetti, Serafini, Strappini, Testa. Centrocampisti: Battioni, Bellarosa, Brenci, Buscaglia, Castelli, O. Fantoni (II), Furlani, Gabriotti, M. Marini, R. Montanari, Paicci, Palma, Peticca, Salatin, Sansoni (VI), Stracuzzi, Tonali, Uneddu. Attaccanti: Bedosti, Bisigato, Campilli, Centonze, Demaría, J. Fantoni (I), Guarisi, L. Fantoni (III), Pastore, Portelli, Remigi. Allenatore: Sturmer.