LA MAGLIA
A partire dal 1904 sorgeva l’esigenza di dotarsi di una divisa più professionale, sul modello dei grandi club del Nord. Bisognava però “farsi belli” e così venne in mente a Sante Ancherani (il primo centrattacco della storia biancazzurra) l’idea di presentarsi alla sfida del primo derby della Capitale con un completo unico, finalmente comune e rappresentativo nei suoi colori sociali a tutti i giocatori laziali. Da questa stagione le divise indossate dai pionieri laziali diventavano più professionali, seguendo il modello inglese e delle grandi squadre italiane del Nord che già da tempo utilizzavano gli inserti a colori nelle casacche. Il 15 maggio 1904 si disputò quello che gli storici ritengono il primo “derby” della Capitale. Per l’occasione la Lazio inaugurava le proprie nuove divise, realizzate artigianalmente dalla famiglia Ancherani. Quelle bellissime casacche erano delle sontuose camicie di flanella ad inserti bianchi e celesti realizzate in casa e cucite dalla mamma Silvia e dalla sorella Nazarena di Sante. Curiosamente questa divisa nasceva grazie ad un dissidio tra laziali: alcuni di loro, infatti, si staccavano fondando una nuova squadra di football. “Così, nel 1904 (ricordava Sante Ancherani), ci fu il primo incontro vero, tra la Lazio e la Virtus a Piazza d’Armi: vincemmo noi 3-0. Per l’occasione inaugurammo certe camicette de flanella, bianche e celesti. Ce l’eravamo fatte fa da noi, anzi se mi ricordo bene furono mia madre e mia sorella a cucirle. Avevamo scelto il bianco e il celeste perché piaceva a tutti, delicato, signorile, simile alla bandiera della Grecia, la patria delle Olimpiadi. La Virtus, invece, era bianco e nera, a scacchi come noi a metà e metà mi pare, non me lo ricordo bene, ma la maglia era bianco-nera. Pure loro giocavano a Piazza d’Armi, ma un po’ lontano da noi”.
La stagione
Le prime partite di football a Roma vennero organizzate tra squadre composte dagli stessi soci della polisportiva laziale, ovvero con esponenti della scuola seminaristica britannica. In breve tempo, tuttavia altri club sportivi iniziarono a creare delle sezioni dedicate al football. È il caso della Virtus, nata proprio da una scissione dal sodalizio laziale. I virtussini indossarono una camicia distintiva di flanella a scacchi bianchi e neri, sfoggiata nel primo derby romano. Il 15 maggio 1904, infatti, venne disputato il primo “derby” documentato della Capitale, giocatosi a Piazza d’Armi e vinto dalla Lazio per 3-0 con una tripletta del suo centrattacco Sante Ancherani.
La Rosa
Portieri: Balestrieri, Volpi. Giocatori: Ancherani, Bitetti, P. Cerruti (I), E. Cerruti (II), F. Cerruti (III), D’Amico, De Mori, Golini, Grassi, Grifoni, Mariotti, Masini, Pellegrini, Pollina, Ricci. Allenatori: Seghettini, Ancherani
Curiosità
Va detto che, a distanza di tantissimi anni, risulta difficile dedurre dall’unica foto della squadra del 1904 a nostra disposizione, se originariamente la casacca fosse ad inserti o a scacchi biancocelesti. Dall’immagine sembrerebbe essere ad inserti e non a scacchi, ma dai ricordi di Sante Ancherani egli faceva riferimento esclusivamente a quella a scacchi. Questo dubbio di interpretazione stilistica sul carattere ad inserti o a scacchi potrebbe derivare dal fatto che le camicie del 1904 erano molto lunghe e che il motivo a scacchi poteva essere coperto dai pantaloncini che davano alla camicia la caratteristica della divisa metà bianca e metà celeste. Nelle foto degli anni successivi si vede emergere meglio il carattere a scacchi dalla divisa dei calciatori della Lazio. Quindi azzardiamo nel suppore che le prime casacche fossero ad inserti e subito dopo a scacchi, ma possiamo solo suppore, sempre pronti ed essere smentiti qualora emergessero testimonianze ulteriori e probanti in materia.