La Maglia
L’esordio del nuovo fornitore tecnico Puma, non poteva essere dei migliori. La casacca si presenta nel suo tipico celeste tradizionale, mentre un’inedita banda orizzontale nera ne percorre il petto. La maglia rappresentata nelle grafiche del sito è l’unico esemplare “match worn” in circolazione appartenuto a Fernando Couto, infatti proviene dal lancio della casacca da parte del portoghese verso il settore ospiti e recuperata dal tifoso biancoceleste Davide Cianetti.
La Finale
Il 29 agosto 1998 la Lazio si presenta al “Delle Alpi” di Torino per affrontare la sua prima finale di Supercoppa Italiana. Vi sono due assenze importanti nella squadra di Sven Goran Eriksson: Nesta e Vieri. La partita è equilibrata, occasioni per Del Piero, Tacchinardi e Zidane da una parte, Mihajlovic e Nedved dall’altra. L’incontro si sblocca al 38′ quando, su un traversone di De la Pena, Mancini tocca per Nedved che insacca portando la Lazio sull’1-0 e consentendo così ai suoi di far rientro negli spogliatoi in vantaggio. Nella ripresa il tecnico dei bianconeri Marcello Lippi, nell’intento di recuperare il risultato, inserisce la terza punta schierando Fonseca al posto di Deschamps. La partita si accende, capovolgimenti di fronte continui e occasioni che fioccano sia da una parte che dall’altra. Fonseca e Del Piero per la Juve, Stankovic e De la Pena per i biancocelesti sfiorano più volte il gol. Dal 65′ i bianconeri però restano in dieci a causa dell’espulsione di Filippo Inzaghi. La gara sembra ormai incanalata in una direzione ma a salire alla ribalta e a rimettere tutto in bilico è l’arbitro Bettin che a 4′ dal termine dell’incontro inventa un calcio di rigore per la Juventus per un presunto atterramento di Del Piero in area. È lo stesso numero 10 a incaricarsi della battuta e a battere Marchegiani portando la sua squadra sull’1-1. A tre minuti dal termine della gara tutto è di nuovo in gioco, ma la reazione dei biancocelesti è encomiabile: prima De la Pena tira alto sopra la traversa ma poi è Sergio Conceicao che, al terzo minuto di recupero, dall’altezza del dischetto di rigore, trafigge il portiere bianconero Peruzzi, consentendo alla società biancoceleste di iscrivere per la prima volta nella storia il proprio nome nell’Albo d’Oro della Supercoppa di Lega.