10 ottobre 1971. Lazio-Novara del 12 gennaio 2019 valevole per gli Ottavi di Coppa Italia 2018/19, rappresenta un doppio amarcord, oltre allo scontato riferimento alla leggenda Silvio Piola, che indossò in carriera entrambe le casacche; in questo senso l’incontro di Coppa Italia segnerà un altro momento di commozione e di ricordo. Anche il portiere dello scudetto del 74’, Felice Pulici, scomparso meno di un mese fa, indossò la maglia del Novara, prima di trasferirsi alla Lazio. Eppure l’incontro Lazio-Novara per lo stesso Pulici rievocava complicati ricordi. Infatti il portiere brianzolo, nella stagione precedente al suo trasferimento nella Capitale, incappò in una sonora cinquina, proprio contro la sua futura squadra. Nemmeno lui a fine di quel match avrebbe immaginato che dopo quella “manita” subita da Chinaglia & Co. sarebbe approdato velocemente alla corte di Maestrelli in Serie A. Spesso Felice aveva ricordato che proprio quella partita che lo vide protagonista della vistosa débâcle novarese, gli consentì visibilità agli occhi dei dirigenti laziali, vedi Lovati (su consiglio dello stesso Piola). Quanti punti di collegamento tra Lazio, Novara, Piola e Pulici. Il vistoso punteggio con il quale la Lazio aveva liquidato il Novara non doveva trarre in inganno, poiché l’incontro era stato per molti versi imprevedibile. Al gol a freddo degli ospiti arrivato al 10’ Picat Re (su indecisione di Papadopulo e Facco), aveva fatto da cornice un arbitraggio a dir poco discutibile, che scontentava entrambe compagini. Risultava clamoroso il rigore che veniva negato alla Lazio al 27’ per “placcaggio” di Udovicich su Chinaglia. L’arbitro, poi, ne concedeva uno ai laziali per un involontario fallo di mano di un difensore novarese, che dimostrava l’evidente stato di condizionamento psicologico del direttore di gara; per tutto il resto dell’incontro non si dimostrava all’altezza del suo compito, anzi la partita ad un certo punto aveva persino rischiato di degenerare, vuoi per il surriscaldamento dell’umore del pubblico, vuoi per le scorrettezze da una parte e dall’altra. Chinaglia realizzava il rigore al 37’. I biancazzurri nel primo tempo erano apparsi nervosi ed inconcludenti. Il Novara metteva in evidenza calma e senso esatto della posizione, dando anche vita a veloci contropiedi che però li portavano alla conclusione una sola volta. La supremazia territoriale dei biancazzurri era indiscussa ma le energie profuse venivano spese male. Le occasioni da rete erano diverse, ma era mancato sempre il preciso tocco finale di Chinaglia, preso in consegna dall’anziano Udovicich, che rendeva dura la fatica del centravanti. Su Massa si era portato Unere ed il terzino Veschetti aveva in consegna l’imprevedibile Dolso. L’unico che cercava di dare ordine agli abbozzi di manovra era Martini con precisi compiti di sganciamento, mentre Fortunato gli copriva le spalle. Nella ripresa i laziali presentavano Massa e Dolso ali vere (Maestrelli aveva “catechizzato” duramente i suoi durante l’intervallo). Era quindi una Lazio diversa che mostrava manovre armoniose, anche se non sempre precise con smarcamenti degli uomini di punta ed inserimento dei centrocampisti e persino dei difensori verso il centro dell’attacco che mettevano subito in difficolta la difesa novarese già piuttosto provata per il super lavoro dei primi 45 minuti. Arrivava quindi il gol del raddoppio laziale che il tabellone attribuiva a Massa ma che in realtà era un’autorete di Veschitti al 50′. Si era solo al 5° minuto della ripresa ma da quel momento si apriva una nuova partita. Ora la Lazio aveva un nuovo volto, agguerrita e spietata nelle conclusioni, e pertanto le altre segnature non tardavano ad arrivare. Al 54′ grazie una parabola di Dolso trovava Massa pronto che insaccava di testa. Al 58′ un cross di Nanni era sfruttato da Chinaglia che resisteva alla carica dì Udovicich, porgeva a Dolso il quale si “beveva” due difensori e scartava il portiere Pulici e tirava, la palla picchiava addosso al guardiano novarese, ma Dolso se ne impadroniva nuovamente resistendo alla carica di Volpati e depositava la palla in rete. Ormai 1’incontro non aveva più storia ed biancazzurri dilagavano. Al 68′ poi arrivava la seconda rete di Massa (era la quinta dei biancazzurri); su cross di Papadopulo Chinaglia la toccava a Massa che non aveva nessuna difficolta ad insaccare. La Lazio tirava i remi in barca ed il Novara poteva prendere un po’ respiro, andando perfino a bersaglio al 84′ con Udovicich.
Lazio – Novara 5-2. Campionato di Serie B 1971/72
LAZIO: Bandoni, Facco, Oddi, Wilson, Papadopulo, Martini, Massa (70′ Gritti), Nanni, Chinaglia, Fortunato, Dolso. All. Maestrelli.
NOVARA: Pulici, Veschetti, Unere (55′ Volpati), Vivian, Udovicich, Grossetti, Gavinelli, Carrera, Jacomuzzi, Giannini, Picat Re. All. Parola.
Arbitro: Carminati (Milano).
Marcatori: 10′ Picat Re, 37′ Chinaglia (rig), 50′ Veschetti (aut), 54′ Massa, 58′ Dolso, 68′ Massa, 84′ Udovicich.
Spettatori: 23.063.
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