L’omicidio di Vincenzo Paparelli, avvenuto prima del derby del 28 ottobre 1979 all’interno dello stadio Olimpico, è una delle pagine più nere della storia del calcio italiano. Il 18 novembre dello stesso anno la Lazio e la Roma decidono di disputare una partita amichevole e di solidarietà a squadre miste e di devolvere l’incasso in favore della famiglia del tifoso biancazzurro prematuramente scomparso. Dirigenti, giocatori, tifosi di Lazio e Roma, si ritrovano allo stadio Olimpico dove la tragedia accaduta il 28 ottobre, sembra ancora riecheggiare con il suo carico di dolore e di assurdità. Il calcio romano vuole cancellare, almeno in parte, la macchia di vergogna, che tuttavia non intacca la coscienza dei veri sportivi, con una partecipazione di solidarietà che non abbia solo un significato teorico, ma soprattutto consenta di realizzare un concreto aiuto economico alla famiglia Paparelli. Si gioca quindi un altro derby, inedito, singolare per certi aspetti sul piano tecnico. Non è questo che conta. Si è cercato di trovare la formula più interessante, che frutti nello stesso tempo un cospicuo incasso da devolvere alla famiglia della vittima. Le buone intenzioni ci sono tutte. “Acquistate il biglietto, regalatelo se non volete venire allo stadio”. È questo lo slogan del derby che verrà disputato con squadre miste: “Romani” contro “Resto d’Italia”. Intorno all’avvenimento sono sorte numerose iniziative sulla spinta emotiva delle cause che l’hanno generato. Gli stessi giocatori pagano il biglietto di ingresso. Il Coni concede gratuitamente l’uso del campo; la Lega non pretende alcuna percentuale. Tutto il personale in servizio allo stadio, compresi medici, infermieri, autisti di ambulanze, prestano la loro opera gratis. Prima della gara i giocatori delle due squadre, consumano insieme la colazione. Sul piano tecnico non mancano le curiosità che alimentano l’interesse del pubblico a poche ore dall’evento. I “romani”, guidati da Lovati, presentano un attacco che vede Giordano accanto a suggeritori come D’Amico, Di Bartolomei e Bruno Conti. I “non romani” di Liedholm replicano con Garlaschelli, Viola e Pruzzo. Pure le retrovie sembrano ben assortite. I capitani sono Rocca per i “Romani” e Viola per il “Resto d’Italia”. Ad evitare ogni riferimento ai tradizionali colori sociali, le due squadre vestono “Pouchain” il fornitore tecnico-sportivo di entrambi i club capitolini che per l’occasione realizza le “maglie speciali”. Le divise sono di colorazione bianche e verdi e presentano solamente i doppi loghi sociali cuciti su tutte le divise dei calciatori. Per la cronaca, in un Olimpico non certo gremito la partita si conclude con il risultato di 2-1 in favore del “Resto d’Italia”. di Emiliano Foglia
Roma, stadio Olimpico 18 novembre 1979 – Derby misto amichevole
Romani-Resto d’Italia 1-2
Romani: (primo tempo) Cacciatori, Tassotti, Peccenini, Spinosi, Manfredonia, Rocca, B.Conti, Montesi, Giordano, Di Bartolomei, D’Amico. Romani: (secondo tempo) Cacciatori, Amenta, Manzoni, Spinosi, Manfredonia, Rocca, Scarnecchia, A.Lopez, Giordano, Di Bartolomei, D’Amico. A disp. Del Ciello. All. Lovati.
Resto d’Italia: (primo tempo) Tancredi, Santarini, Citterio, Wilson, Turone, Benetti, Garlaschelli, Viola, Pruzzo, Nicoli, Ancelotti. Resto d’Italia: (secondo tempo) Tancredi, Maggiora, Pighin, Wilson, Turone, De Nadai, Garlaschelli, Viola, Pruzzo, Nicoli, Ugolotti. A disp. Avagliano. All. Liedholm.
Arbitro: Menegali (Roma).
Marcatori: 9′ Pruzzo, 14′ Giordano (rig), 86′ Pruzzo.
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