
Oggi mi sono svegliato con la “mia” Lazio prima in campionato. Un’ emozione che ho riprovato dopo 20 anni di gioco guardato. Tifoso innamorato di un volo che non è mai terminato, come è la storia del nostro allenatore che fu una volta giocatore. Anche la maglia è rimasta quella, omaggio a quell’anno, rimasto vivo nei ricordi della gente, che spera sempre che presto torneranno. Corsi e ricorsi storici, incatenati anche dai virus, come quello del primo scudetto che imperversava il colera, oggi si è tramutato in coronavirus.
Ieri allo stadio è stato bello vedere l’abbraccio tra i due mister, giocatori nel secondo scudetto laziale e nella partita di ora, allenatori avversari ma con dietro le maglie della sslaziomuseum che sancivano la loro storia ovvero di amanti irrimediabilmente di Lazio. di Manfredo Risita