“E se tira Sinisa è gol… così cantava ed ancora canta la grande Curva Nord a Mihajlović…”. E proprio per esprimere il grande affetto al “guerriero” serbo che per Lazio-Bologna si sono mobilitati la Curva Nord ed il “Lazio Museum”, attraverso due splendide iniziative. Al centro della Nord è stato esibito un lungo striscione: “Da sempre uomo coraggioso e spirito guerriero, nella tua battaglia più importante siamo al tuo fianco. Forza Sinisa!”. Mihajlović ha immediatamente ringraziato i suoi ex tifosi, concedendosi una passerella con tanto di standing ovation sotto la curva. Inoltre, all’interno dell’Olimpico, il “Lazio Museum” ha esposto nella sale Executive, Maestrelli ed Autorità le divise del vincente ed indimenticabile periodo laziale del tecnico di Vukovar. Mihajlović è arrivato a Roma nel ’98 tra lo scetticismo generale (anche per via del suo breve passato romanista) e si è imposto a suon di gol e di assist, risultando uno degli uomini più importanti della Lazio nella corsa verso lo scudetto. Autentico trascinatore dentro e fuori dal campo, fin dalle prime partite in maglia biancoceleste si era capita l’importanza dei suoi calci piazzati. Imprevedibile e potentissimo, il sinistro di Mihajlović ha risolto in parecchie occasioni i problemi della squadra laziale. Come l’incredibile tripletta da fermo nella gara con la Sampdoria. Tre traiettorie magiche telecomandate in fotocopia e la sua corsa verso la panchina dove Eriksson l’attendeva in piedi per un rituale “cinque” di festeggiamento. Atmosfere da scudetto, riproposte nel match con il Bologna di grandi emozioni con la Lazio di nuovo capolista con le stesse divise di vent’anni fa e con Sinisa nel cuore di tutti i laziali. di Emiliano Foglia
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