Arrivederci, eterna e vincente “maglia bandiera”

Con la gara del 20 maggio 2019 Lazio-Bologna (3-3) della penultima giornata di questo campionato, oltre che congedarsi dal proprio pubblico, l’Olimpico ha salutato anche la leggendaria “maglia bandiera”. Sarà probabilmente un arrivederci, perché è giusto che la casacca gioiello della Lazio torni a splendere e sorprendere i suoi nostalgici tifosi in un prossimo futuro. Impeccabile anche quest’anno il lavoro svolto del marketing della Lazio, in simbiosi con lo sponsor tecnico Macron, che ha regalato l’ennesimo gioiello celebrativo e da collezione, una vera e propria chicca per gli amanti delle casacche storiche. In questa stagione la “maglia bandiera”, giudicata dagli esperti come una delle divise più belle al mondo, è tornata in campo per la sua quarta volta: 1982,1986, 2015 e 2018 le annate dell’Aquila sul petto. La “maglia bandiera” nasce nel 1982 da un’idea del compianto presidente biancoceleste Gian Chiarion Casoni ed ha accompagnato la Lazio nei momenti topici della sua storia: la promozione in Serie A nel 1982/83 e la miracolosa e leggendaria salvezza, quella del “meno 9” nel 1986/87. La divisa con l’aquila sul petto ha preso idealmente per mano, conducendoli alla vittoria, non solo gli uomini di Inzaghi, ma anche quelli di Bonacina e Rocchi, rispettivamente trainer della prima squadra, della Primavera e degli Under 14. Pertanto possiamo affermare che la stagione 2018/19 è stata celebrata con trionfi indimenticabili per queste tre formazioni, la Coppa Italia della prima squadra, il ritorno nella massima serie della Primavera e lo scudetto regionale dell’Under 14, battendo nettamente (3-0) la Roma in finale. Dal “meno nove” all’estasi di tanti successi. Quella “maglia bandiera”, così amata, così bella, cosi unica, così nostra ha vinto ovunque. L’emblema dell’aquila stilizzata in quasi mezzo secolo ha accompagnato la Lazio nella cattiva e nella buona sorte. E con l’Aquila sul Petto… si vince! di Emiliano Foglia