La prima volta della “maglia bandiera” nella stracittadina

La prima volta della “maglia bandiera” nella stracittadina

 

Il derby di ritorno, quello giocato il 2 marzo 2019, incorona la Lazio. All’Olimpico i biancocelesti battono 3-0 e stendono i giallorossi grazie al gol di Caicedo nel primo tempo, al rigore di Immobile ed alla rete di Cataldi nella ripresa. Una grande prestazione degli uomini di Inzaghi, che ha regalato una lunga notte di festeggiamenti per i supporters laziali. Il momento più bello è stato proprio quello che ha visto l’intera squadra ricevere l’abbraccio della grande Curva Nord, con tutte quelle aquile stilizzate agitarsi festosamente sul campo e sugli spalti come bandiere al vento. Appunto una maglia, una bandiera, vittoriosa in questo derby è stata festa doppia. Perché è stato un grande derby vinto indossando la divisa che piace di più. Eppure è stata la prima volta che la “maglia bandiera” usciva vittoriosa dalla stracittadina. La Lazio con questa divisa ha disputato 3 derby; fino al fischio d’inizio di ieri, il tabellino segnava due sconfitte (2014/15 e l’andata 2018/19), un dato che per i nostalgici dello storico marchio iniziava ad essere interpretato come una maledizione. Va anche ricordato che con l’aquila stilizzata la Lazio disputò anche le doppie stracittadine dei campionati 1983/84 e 1984/85 raccogliendo solo due pareggi e due sconfitte, anche se la Lazio in quei derby esibì la sola aquila stilizzata confinata nel logo a rombetto posizionato all’altezza del cuore della casacca a tinta unita celeste. Anche nella passata stagione era stato riproposto il logo con il rombetto della stagione 1983/84, anche qui nessuna affermazione biancoceleste nella stracittadina romana. Con il successo di ieri, il primo dell’era “maglia bandiera” vogliamo ancora una volta rendere omaggio al simbolo più amato raccontando la sua storia, anche per un bellissimo attestato di stima che proviene da Milano, da chi pur indossando altri colori, tifa Lazio da bambino si chiama Alessio ed adora un particolare modello di divisa della Lazio.

Per la stagione 1982/83 la Lazio puntava ad un rinnovamento che comportasse, oltre al paventato ritorno nella massima serie, anche un restyling d’immagine piuttosto profondo. L’allora presidente Gian Chiaron Casoni prese allora contatti verso Pescara con Nicola Raccuglia, fondatore del marchio NR, che negli anni ’80 arrivò a vestire molti dei principali club del panorama nazionale. Alla presentazione però, in molti non potevano credere ai loro occhi: la maglia era stata completamente ridisegnata, dalla canonica divisa biancazzurra, che al massimo aveva avuto varianti tra bordini, colletto e tonalità del colore, si era passati ad un disegno del tutto futuristico, impensabile anche per un concorso tra giovani artisti. La maglia era diventata per la metà inferiore azzurra, e per quella superiore bianca, e soprattutto era sovrastata ad altezza petto da un’aquila stilizzata che, fino all’avvento della presidenza Calleri, sarebbe diventata anche il nuovo marchio ufficiale del club. Un disegno che, passando per le maniche, abbracciava il calciatore fino alle spalle, per chiudersi attorno al numero.

Solo qualche giorno prima del “derby dei sogni”, la Lazio era scesa in campo sempre con la “maglia bandiera”, affrontando il Milan nell’andata di Coppa Italia edizione 2018/19. Una prestazione fatta di muscoli e tecnica, solo il gol aveva negato ai biancocelesti una sacrosanta affermazione. Alessio Romagnoli, eccellente difensore del Milan e della nazionale italiana, non ha mai nascosto la sua fede laziale nemmeno quando giocava con le giovanili della Roma. Dopo la parentesi giallorossa, dove si è comportato sempre con grande professionalità, arrivava la chiamata del Milan. Nemmeno a farlo apposta al suo sbarco a Milano, Alessio aveva chiesto di indossare la maglia numero 13 del diavolo, quello che fino a qualche anno fa apparteneva al suo idolo di sempre, il fuoriclasse Alessandro Nesta. Romagnoli è sempre stato un grande ammiratore della maglia bandiera della Lazio e sui social più volte l’ha fatto notare. Ricordiamo che qualche settimana dopo la presentazione della “maglia bandiera” (gennaio 2015), Romagnoli pubblicò un selfie con la “maglia bandiera” biancoceleste, opportunamente riproposta dallo sponsor tecnico Macron. Si diceva che fosse un pacchetto inviato da Danilo Cataldi, centrocampista della Lazio, desideroso di omaggiare l’amico aquilotto con la divisa che tanta ammirazione riscuote da sempre in tutto il mondo, tanto da arrivare a polverizzare ogni record di vendita per la Macron. Con il ritorno della “maglia bandiera”; nella sua  quarta versione (la seconda pensata dalla Macron) in questa stagione, il difensore centrale del Milan ha voluto infatti manifestare il suo apprezzamento per la nuova divisa della Lazio con un “like” su Instagram. Avanti Lazio, avanti “Maglia Bandiera” conquista il mondo!!!

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