Il Flaminio, così venne chiamato l’impianto, fu inaugurato il 19 marzo 1959 con un incontro tra le rappresentative dilettanti di Italia ed Olanda e venne principalmente destinato alle gare di calcio (ospitò infatti finali e semifinali olimpiche) pur dovendo necessariamente comprendere una serie di strutture sportive in modo da consentire lo svolgimento concomitante di più eventi. Tra queste meritano una menzione la piscina riscaldata di metri 25 x 10 e le palestre destinate alla scherma, al pugilato, alla lotta, ai pesi ed alle attività ginniche. Costruito nella medesima area del precedente impianto, il nuovo Flaminio poteva contenere 55.000 spettatori (24.300 seduti, il resto in piedi nell’area posta dietro ciascuna delle due porte), di cui 8.000 al coperto nella tribuna principale, al cui interno furono altresì ricavati numerosi locali medici e di servizio. La moderna funzionalità dello stadio romano era testimoniata dall’ampia area dedicata a stampa e televisione, ulteriormente incrementata durante l’evento olimpico e composta attualmente dalle 112 cabine a sbalzo e dal potente impianto di illuminazione artificiale dello stadio formato da 240 proiettori collocati sulle quattro torri faro metalliche alte più di quaranta metri. di Sandro Solinas
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