La Maglia
La divisa indossata dagli undici eroi laziali nello storico pomeriggio del 24 settembre 1958 si presenta interamente bianca con un ampio scollo “a V” e bordi celesti. Le mezze maniche sono notevolmente allungate, arrivando fino all’altezza del gomito. In questa occasione la Lazio scende in campo con la seconda maglia per dovere di ospitalità. All’epoca veniva concesso alla squadra avversaria di indossare la sua prima maglia in caso di affinità cromatica, al fine di dare la possibilità ai tifo[1]si della squadra ospitante di ammirare le casacche tradizionali dell’avversaria. L’edizione della Coppa Italia del ‘58 segnò anche il debutto della coccarda tricolore, da sfoggiare sulle maglie dei vincitori a partire dalla stagione successiva, similmente a quanto già accadeva con lo scudetto tricolore per il campionato. La coccarda, da allora in poi, ha identificato la formazione vincitrice del secondo trofeo nazionale. Grazie a questo successo, la Lazio fu così la prima squadra italiana a fregiarsi di tale distintivo sulle proprie maglie.
La Finale
Nel 1958 la FIGC decise di ripristinare la Coppa Italia, manifestazione che non era più stata disputata dopo la Seconda Guerra Mondiale. La Lazio si aggiudicò la prestigiosa competizione nazionale battendo in finale la Fiorentina. La conquista dell’ambito trofeo premiò giustamente gli sforzi dell’allenatore laziale, Fulvio Bernardini, valorizzandone le caratteristiche tattiche ed individuali. Per “Fuffo” la finale costituì l’occasione per una “rivincita” contro la squadra che aveva allenato fino alla stagione precedente. Anche gli altri due ex-viola, Prini e Bizzarri, offrirono una prestazione maiuscola. Fu proprio Prini, ala sinistra laziale, a condannare i suoi ex compagni segnando l’unica rete della finale: Pozzan calciò una punizione dalla trequarti, il pallone arrivò teso area tuffo, lo colpì con un perentorio colpo di testa che si insaccò a fil di palo, lasciando l’estremo difensore viola Sarti senza alcuna via di scampo. La Fiorentina, data come favorita alla vigilia, venne battuta davanti a circa 60.000 spettatori biancazzurri in delirio. II fischio finale dell’arbitro Marchese fu coperto dal boato della folla, che esplose entusiasta dopo gli ultimi minuti di tensione. Il commissario della FIGC, Bruno Zauli, consegnò al presidente Siliato la Coppa Italia del 1958. Tozzi si consacrò capocannoniere dell’edizione con 11 gol.